Storia dell'Eremo

In territorio di Aci Catena, in una amena e rigogliosa collina che sovrasta l'abitato di Aci San Filippo, si erge un antico e grande edificio con annessa Chiesa il cui atrio è sormontato da un solenne colonnato; luogo di pace, serenità e redenzione.

Questo è l'Eremo Sant'Anna fondato nel 1751 dall'eremita Fra Rosario Campione nato ad Acireale l'8 novembre del 1710.

Egli ancor giovinetto entrò come aspirante frate nel Convento dei Carmelitani di Catania, ma non gli fu possibile portare a conclusione la sua mistica vocazione a causa di una grave malattia che lo afflisse per tutta la vita.

Tuttavia non desistette dal consacrarsi a Dio ed essendogli stata preclusa la vita monastica non gli rimase altra alternativa che quella di intraprendere il sentiero eremitico.

Nella nottata del 5 ottobre 1748 nella Chiesetta di Loreto ad Acireale, dalle mani del suo confidente spirituale, Padre Mariano Patanè, ricevette l'abito eremitico.

Dopo varie vicissitudini, su consiglio del confidente spirituale, si recò ad Aci San Filippo dove nella sovrastante collina vi era una piccola Chiesetta dedicata a Sant'Anna con attigue due camerette fatiscenti e spoglie abitate da un altro eremita cieco, Fra Mario Finocchiaro, che viveva di preghiere, stenti ed elemosine. Fra Rosario Campione visse per alcuni anni in detto luogo facendo compagnia al vecchio cieco, servendolo con amore sino alla morte avvenuta nel 1743.

Rimasto solo, visse miseramente in solitudine tra le boscaglie del luogo nutrendosi di erbe, sementi, radici e di qualche tozzo di pane sino a quando non ricevette in donazione da un benefattore un terreno coltivato a seminerio in territorio di Aci Trezza. Pertanto ritenendo egli di poter estendere ad altre persone detta vita eremitica, fatta di penitenza, di preghiera e contemplazione, vagheggiò l'idea di erigere un capiente eremo in grado di poter accogliere altri eremiti.

Infatti, poco tempo dopo, la Divina Provvidenza fece sì che due persone si associassero a lui ed in seguito, col permesso del Vicario Generale di Catania, il giorno 13 dicembre 1751 presero l'abito eremitico dando così inizio alla comunità dell'Eremo Sant'Anna. Incoraggiato dalla venuta dei due confratelli, si rese conto che era giunto il momento di erigere un eremo in grado di dare accoglienza ad altri eventuali eremiti; ebbe così inizio l'opera di costruzione con la realizzazione di una capiente cisterna che poi fu di grande utilità per l'edificazione del monastero alla cui opera egli, insieme ai due confratelli, partecipò attivamente ed anche manualmente ai lavori di costruzioni murarie. Diresse i lavori sino al sopraggiungere di due persone competenti dell'arte muraria e fu infatti con il loro aiuto che venne realizzato gran parte dell'Eremo; uno di questi prese poi l'abito eremitico. Il 10 dicembre del 1787 Fra Rosario Campione venne a mancare ai suoi confratelli ancor prima che fossero stati completati l'Eremo e la Cappella.

Col passare degli anni, venne realizzato l'attuale edificio che nel tempo ha accolto numerosi eremiti, pare che in un remoto passato abbia ospitato in contemporanea ben trenta unità.

L'Eremo è stato meta amena e anche residenza di importanti personaggi della Chiesa e del Governo, fra costoro è da ricordare la lunga permanenza del sacerdote Giuseppe Vasta durata ben cinque anni e soprattutto quella di Monsignor Ventimiglia che fece costruire a sue spese, all'interno dell'Eremo, un appartamentino che poi donò agli eremiti. È da menzionare, infine, negli anni trenta, la visita del ministro Starace.

Gli eremiti, in seguito, hanno beneficiato di altre donazioni di terreni che personalmente hanno provveduto a coltivare e a trasformare in rigogliose aziende agricole.

L'Eremo non fa capo ad alcun ordine monastico o religioso. Esso con Decreto Reggio del 1796 venne definito come <<Luogo Pio Laicale>>. Pertanto gli eremiti conservano tutti i requisiti laicali e i diritti civili e politici restando sottoposti alle giurisdizioni secolari.

Nel 1860 anche la Commissione Provinciale di Catania ebbe a deliberare allo stesso modo ritenendo l'Eremo non appartenente ad alcun ordine religioso per cui successivamente venne escluso dall'applicazione degli ordinamenti previsti dalla Legge del 7 luglio 1866.

La filosofia dell'Eremo nel passato è stata improntata alla autosufficienza per cui, dentro le mura, ogni eremita provvedeva ad una necessità comunitaria. Infatti erano operanti un laboratorio di tessitura, calzoleria, sartoria, barbiere, dell'arte bianca e di quant'altro era loro necessario per la vita che conducevano. Alcuni di loro provvedevano manualmente alla conduzione agricola dei terreni e, dal 9 gennaio 1963, rivestirono la qualifica di coltivatori diretti.

L'Eremo Sant'Anna è ed è stato sempre un luogo di pace e di elevazione spirituale, tanto che molti religiosi vi hanno soggiornato anche per un lungo tempo per vivere periodi di raccoglimento, di contemplazione e talvolta per ritrovare il giusto sentiero che era stato smarrito.

Oggi è da menzionare l'importanza a cui è assurta la Chiesa ormai divenuta meta di numerose coppie desiderose di contrarre matrimonio. In essa, in particolare, è da mettere in rilievo l'Altare Maggiore, opera di alcuni eremiti ove è ben evidente l'artistico lavoro di cesello nei marmi e nel metallo.

Attualmente all'Eremo Sant'Anna vive una Comunità di religiosi "Fraternità Mariana Totus Tuus".